Prossimo Evento: 14 - 15 - 16 Novembre 2025


È ancora poco conosciuta dal grande pubblico, ma il suo nome sta iniziando a circolare nel circuito internazionale. Dora Chamli, numero 1 tunisina nel ranking FIP, sta vivendo un’avventura unica attraverso il padel. Dagli esordi sui campi in Tunisia ai tornei del FIP Tour, passando per una vita tra Barcellona, Lione e Tunisi, La giocatrice numero 186 al mondo sta tracciando il suo percorso con passione e determinazione..

Incontrato durante il FIP Silver Côte du Midi a Narbonne, Dora parla della sua carriera, del suo duetto con Marianne Vandaele, le sue ambizioni per il 2025… e la sfida di esistere quando si proviene da un paese in cui il padel sta appena iniziando a prendere forma. ritratto di un giocatore ispiratore per tutti coloro che vogliono credere nel proprio sogno.

Una tunisina sulle orme del padel internazionale

Originario di TunisiaDora Chamli è una delle pioniere del padel femminile nel suo Paese. Sebbene la disciplina sia ancora in fase di sviluppo, diversi club stanno gradualmente aprendo le loro porte e alcuni eventi stanno già attirando giocatori stranieri, soprattutto spagnolo.
“Il padel sta crescendo bene in Tunisia, soprattutto negli ultimi anni. Ci sono sempre più club, tornei… e persino stranieri che vengono a giocare. Per le donne, siamo ancora agli inizi, ma le cose stanno andando avanti”, spiega.

Oggi, Numero 1 tunisinoDora incarna una disciplina che nel suo Paese è ancora agli albori. Una nazionale femminile? “Non ancora, ma speriamo che arrivi con il tempo.”

Da Tunisi a Barcellona, poi Lione: una traiettoria europea

Dora ha scoperto il padel durante i suoi studi presso Barcellona, cinque anni fa. “Ho iniziato con il tennis, ma è stato a Barcellona che ho provato per la prima volta il padel… e me ne sono innamorato subito!”
Tornata in Tunisia, ha iniziato a giocare nei club locali, spesso con uomini, a causa della mancanza di giocatrici. Poi la vita l’ha portata a Lione, dove vive suo marito, anche lui tunisino.
Fu lì che entrò a far parte del circuito francese, partecipò a tornei, creò una rete di giocatori… e finì per incontrare il suo futuro compagno.

L’incontro con Marianne Vandaele: una svolta

“Ho conosciuto Marianne tramite un collegamento tra il mio club in Tunisia, Padel Connessionee l’accademia di Pablo Ayma, dove si allena. Il suo allenatore ha suggerito di provare a fare un torneo insieme… e ci siamo trovati subito bene.”
Da allora, i due giocatori sono diventati inseparabili nel tour. Giocano insieme in Francia, ma anche a livello internazionale nel FIP Tour.

“Marianne ha una mentalità incredibile. È forte nei momenti critici, mi sostiene enormemente”, sottolinea Dora. Ma aggiunge con un sorriso: “Cosa potrebbe migliorare? Smetterla di farmi perdere la testa a metà! Ora ne ridiamo, ma all’inizio non è stato facile”.

Ambizioni chiare: i primi 150 in vista

actuellement classificato 186° nel mondo, Dora si era posta l’obiettivo di entrare nel top 200 nel 2025. Obiettivo già raggiunto. “Ora punto al top 150 entro la fine dell’anno. “
Ma questa progressione non è priva di sforzi. Vivendo in Tunisia, deve costantemente organizzare i suoi viaggi in Europa, trovare partner e allenarsi in buone condizioni.

“All’inizio era molto complicato. Poche ragazze in campo, poca visibilità, pochi sponsor. Ma le cose stanno cambiando. Oggi, le aziende tunisine stanno iniziando a interessarsi al padel e a sostenere gli atleti.”
Conferma che il padel è ora annesso alla Federazione Tunisina di Tennis, che aiuta a strutturare la disciplina.

Una passione che ti cambia la vita

Per Dora il padel non è solo uno sport: è un elemento centrale della sua vita“È la prima volta che investo così tanto in una disciplina. Il padel mi ha davvero cambiato la vita.”
Proveniente dal tennis, che praticava “per divertimento” con qualche torneo alle spalle, ha trovato nel padel un progetto, un ritmo di vita e una vera motivazione.

Il suo entourage, inizialmente sorpreso, ora la sostiene completamente: “La mia famiglia è orgogliosa di me. E spero di poter fare ulteriori progressi”.

Con un clima più caldo rispetto alla Francia, la maggior parte dei club tunisini sono oggi interno, anche se ci sono anche campi all’aperto. “Il mio club è al coperto, ma ci alleniamo anche all’aperto. Non è sempre facile con il sole e il caldo, ma è un buon allenamento fisico.”

Un giocatore che lotta per esistere nel circuito

Trovare un partner, farsi conoscere, accedere ai tornei giusti… per un giocatore tunisino, il percorso è irto di insidie. “Ho dovuto affermarmi da solo, viaggiare in Spagna e Francia, costruire relazioni e allenarmi in diversi club. Oggi le cose stanno andando per il verso giusto, ma ci è voluto tempo”.

Lei rimane lucida: per progredire, bisogna andare all’estero. “In Tunisia ci sono ragazze motivate, ma per progredire nel FIP Tour, bisogna essere in Europa.”

Franck Binisti

Franck Binisti ha scoperto il padel al Club des Pyramides nel 2009 nella regione parigina. Da allora, il padel fa parte della sua vita. Lo vedi spesso in tournée in Francia per coprire i principali eventi di padel francesi.



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