Prossimo Evento: 14 - 15 - 16 Novembre 2025


Nel circuito professionale, alcuni operano sotto un velo di segretezza. Altri preferiscono non nasconderti mai. Leone Augusta Rientra chiaramente in questa seconda categoria. Un giocatore che si assume la piena responsabilità: del suo gioco, delle sue parole, delle sue posizioni. Anche se questo significa esporsi.

In un’analisi pubblicata su Venti Dieci, Sebastián Nerone decifra quello che lui chiama il alto profilo del giovane argentino. Una posizione rara, ma molto distintiva.

“Il mio gioco è così”

« È un ragazzo che va in prima linea. Non importa cosa dici o non dici.
Ti dice: “Il mio gioco è così, ed è questo ciò in cui credo”. »

Per Nerone, è tutto lì. Augsburger non scende a compromessi sulla propria identità. Anche dopo una battuta d’arresto, non cambia nulla:
« Anche se gli fai quasi saltare i denti con una palla, al punto successivo continuerà a colpire di nuovo. »

Un modo di giocare e pensare senza senno di poi, pienamente abbracciato.

Un discorso che espone deliberatamente

Augsburger non si limita a suonare forte. Parla anche a voce alta.
« Ha una buona reputazione, la coltiva e non ha alcun interesse a fare altrimenti. »

Laddove altri rimarrebbero cauti, lui dimostra la sua sicurezza senza esitazione:
« Altri giocatori non si sarebbero mai gonfiati il ​​petto dicendo: “Sono il terzo miglior terzino sinistro”. »

Una posizione divisiva, ma che Nerone considera coerente. Perché esporsi significa accettarne le conseguenze:
« Quando ti metti in gioco, sai che se le cose vanno male, riceverai un sacco di critiche. E se le cose vanno bene, verrai elogiato… ma ti verrà anche detto: “Cosa intendi con terzo? Potresti essere il primo. Perché rimani così breve?” »

Un bersaglio deliberato per gli avversari

Un altro effetto diretto di questo discorso: diventa carburante per i rivali.
« La persona che ti ascolta è il tuo avversario nel circuito. E ti dirà: “Dai, dai… sei il numero tre? Fammelo vedere”. »

Una situazione che molti cercherebbero di evitare. Non Augsburger.
« Ma muore con i suoi. »

Vincere e perdere senza tradire se stessi

Questo è senza dubbio il punto più forte dell’analisi di Nerone:
« Quando vince, vince con le sue idee. E quando perde, perde anche con le sue idee. »

Nessuna dissonanza tra il gioco, le parole e l’atteggiamento. In un panorama del padel sempre più standardizzato, questo alto profilo distingue chiaramente.

Una scommessa rischiosa, ma pienamente accettata.

Questa scelta non è esente da rischi. Amplifica le critiche, accentua le sconfitte e mette sotto pressione costante l’individuo. Ma può anche accelerare un percorso di carriera e forgiare un’identità forte.

Leo Augsburger ha scelto di andare avanti a viso scoperto.
Resta da vedere fino a che punto lo porterà questa parzialità.

Beniamino Dupouy

Ho scoperto il padel direttamente durante un torneo e, francamente, all’inizio non mi piaceva molto. Ma la seconda volta è stato amore a prima vista e da allora non mi sono persa nemmeno una partita. Sono anche disposto a stare sveglio fino alle 3 del mattino per guardare il finale Premier Padel !





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