Negli anni 38, Maxi Sánchez, l’ex numero 1 del mondo, soprannominato “El Tiburón”, rimane un punto di riferimento nel padel. In un’intervista rilasciata a as, l’argentino è tornato alla sua nuova associazione con Xisco Gil, la sua visione sull’evoluzione del padel professionistico e su come si sta avvicinando alla fase finale della sua carriera.
Una nuova avventura con Xisco Gil
Dopo la sua separazione daÁlex Ruiz, Sánchez ha scelto di andarsene con Xisco Gil, giocatore che conosce da tempo: “Siamo amici, abbiamo condiviso molto in allenamento. Giocare con qualcuno che ti piace cambia tutto nel modo in cui ti muovi in campo. Ti permette di tirare fuori la tua versione migliore”. Una complicità umana che spera di trasformare in risultati.

Cambi di coppia? “Sono un veterano”
Fedele alla sua visione del gioco e alla lealtà verso i progetti, il “Tiburón” ammette di non essere un fan della tendenza attuale: “Non mi piacciono le pause continue, sono un giocatore della vecchia scuola. I progetti hanno bisogno di tempo per funzionare.”
Ma riconosce che questa instabilità deriva principalmente dall’ ricambio generazionale : “I giovani stanno emergendo rapidamente e cercano di progredire insieme ai giocatori più esperti. La situazione si stabilizzerà quando ci saranno ancora più giovani tra i 20 e i 35 anni nel tour.”
Un ex numero 1 non così sottovalutato
Spesso dimenticato quando si parla di ex numeri 1 come Belasteguin, Juan Martín Díaz ou Paquito NavarroSánchez non si considera sottovalutato: “Non la vedo così. Il mio gioco era più semplice, ma sono stato io a trarne il massimo. Ero io a lavorare sul punto, a dare volume al gioco, mentre Sanyo dava spettacolo. Abbiamo formato una coppia complementare.”

Il segreto per raggiungere la vetta
Maxi insiste sul disciplina e coerenza : “Essere il numero 1 richiede molto duro lavoro e umiltà. Mi ci sono voluti anni per prepararmi. Sono andato avanti fissando obiettivi realistici e imparando dai miei errori. È solo credendo veramente nel proprio piano di allenamento che si può raggiungere un tale livello.”
“Voglio solo continuare a lottare.”
Ora l’argentino non insegue più titoli, ma sensazioni: “Voglio essere competitivo, sentire di poter battere chiunque. Voglio giocare altri due o tre anni, a seconda di quello che mi permetterà il mio corpo”.
Un messaggio d’amore per il padel, che vive ancora con la stessa passione di quando ha iniziato: “Il padel mi ha dato tutto: una carriera incredibile, amici, momenti indimenticabili. La mia unica ambizione oggi è quella di divertiti in campo. “
Ho scoperto il padel direttamente durante un torneo e, francamente, all’inizio non mi piaceva molto. Ma la seconda volta è stato amore a prima vista e da allora non mi sono persa nemmeno una partita. Sono anche disposto a stare sveglio fino alle 3 del mattino per guardare il finale Premier Padel !
