Francisco Navarro, meglio conosciuto come Paquito, ha preso in mano la sua prima racchetta da padel all’età di 5 anni. Il suo talento è esploso rapidamente. Nella categoria junior, ha messo a segno una serie di prestazioni con sorprendente precocità. A soli 10 anni, partecipava già a Campionati del mondo junioresPerse in finale, una situazione che, purtroppo per lui, sarebbe diventata un’abitudine in gioventù. Ripetuta a 14 anni, poi a 16: tre finali mondiali perse che avrebbero forgiato la sua mentalità competitiva.
Ma Paquito non era tipo da arrendersi. Grazie a un intenso allenamento con l’esperto Adrián Allemandi, riuscì finalmente a spezzare la maledizione. A 20 anni, vinse finalmente il titolo di campione del mondo juniores. Una vittoria fondamentale.
Aneddoti: Su Instagram, Paquito ha scritto con umorismo sui suoi peccati giovanili:
- Il ritardato : Paquito ammette che quando era giovane arrivava di corsa per non perdersi l’inizio delle partite.
- Prova la pista : Da giovane Navarro non provava il campo né i palloni, cosa che ora trova inconcepibile prima di giocare un torneo.
- hamburger : quando era più giovane, riusciva facilmente a mangiare un hamburger appena prima di giocare una partita.
L’inizio nella grande lega
Nel 2009, in seguito a questa vittoria, decide di passare al professionismo, allora sotto il circuito di Padel Pro TourGli inizi furono intensi e gli ci vollero sei lunghi anni, con diversi partner, prima di sollevare il suo primo trofeo importante: la finale del Master 2015, vinto insieme Maxi Gabriel, dopo aver battuto in finale la leggendaria coppia Belasteguín/Díaz.
Francisco Navarro diventa “Paquito”
Nel 2019 ha finalmente raggiunto il suo apice. Grazie alla collaborazione con Juan Lebrón, divenne il numero 1 del mondo, il primo spagnolo a ricoprire questo ruolo. Nonostante questa consacrazione, Paquito continuò a esplorare nuove collaborazioni con diversi giocatori del tour. Il suo duo con Martín Di Nenno non decollò. Tentò quindi un cambiamento più radicale: passare alla destra del campo, un ruolo insolito, da interpretare con Miguel Yanguas e poi con Juan Tello. Fu in questi anni che nacque il soprannome “El Huracan del Barrio de los Remedios” Gli viene attribuito il nome “Barrio de los Remedios”. Il nome è un quartiere di Siviglia, la sua città natale. Questo quartiere ha anche un significato completamente diverso: è un quartiere chic di Siviglia. Per quanto riguarda lui, Paquito è uno dei giocatori più carismatici del circuito. Per “el huracan”Navarro è un giocatore dal temperamento eccezionale, in grado di scatenare un uragano in pista in qualsiasi momento.
È successivamente, con Federico Chingotto, che riscopre l’adrenalina della vittoria nel 2023, vincendo un’altra finale Master. Questa volta, torna nella sua posizione preferita, il lato sinistro. Successivamente, Paquito vive la sua prima stagione senza vittorie dal 2013. Nel 2024, Paquito vive una stagione segnata dall’instabilità. Tra Sanyo Gutiérrez, Juan Lebrón e il giovane Pablo Cardona, cambia partner senza riuscire a trovare la giusta alchimia. Nonostante diverse semifinali, nessuna finale premia i suoi sforzi.

Oltre ai suoi successi sportivi, Francisco Navarro è rinomato per la sua personalità. “Tranquillo”, gentile e alla mano, è uno dei giocatori più popolari del circuito. Questo status, unito al suo curriculum, lo colloca logicamente tra i più grandi nomi nella storia del padel.
La sete di vittoria di Paquito
Ora 36enne, continua a puntare al vertice. Insieme al brasiliano Lucas Bergamini, cerca di tornare alla vittoria. Promesse mantenute. 532 giorni dopo la sua ultima finalePaquito torna alla finale del P1 a Buenos Aires con il suo compagno di squadra brasiliano. Avevano beneficiato del ritiro di Galán/Chingotto per raggiungere la finale, prima di perdere nettamente 6/2 6/2 contro Coello e Tapia.
Paquito ha ripetutamente dichiarato nel 2025 di essere pronto a rientrare “combattere per i titoli” contro i migliori giocatori del mondo. Ha anche affermato, in un’intervista con PadelReview, che Bergamini gli portò calma e serenità in una partita: “Ti garantisce sempre 7 o 8 punti a partita, indipendentemente dalle condizioni.”
La storia della sua famosa chitarra
È difficile parlare di Paquito Navarro senza menzionare il suo celebrazione leggendaria della chitarra, probabilmente il più iconico del padel. Arriva nei momenti decisivi, quando Paquito mette a segno un colpo brillante e gli spalti esplodono di entusiasmo. Mimando una chitarra immaginaria, non si limita a celebrare un punto: elettrizza il pubblico e lascia il segno sulla partita.

Ha detto al microfono di “PadelRevisione” che se la sua chitarra fosse morta, allora avremmo dovuto preoccuparci per lui, perché la fine della sua carriera potrebbe essere vicina. Niente panico, Paquito non è pronto a fermarsi. In un’intervista con “El4Set”, ha ammesso che gli piace ancora giocare a padel a livello agonistico e che non ha intenzione di appendere gli scarpini al chiodo. Spiega che finché ne avrà voglia, farà tutto il possibile per continuare ad allenarsi ai massimi livelli.
